Assobalneari ricorre al Governo

Un quesito al Governo per sapere “se ha sbagliato o scherzava” con i  decreti che istituirono i 12 Distretti turistici costieri in Campania, che non sarebbero più in vigore secondo due funzionari della Regione Campania. Subito dopo la prevedibile risposta, si ricorrerà alle vie legali per imporre alla Regione il rispetto delle leggi statali e delle competenze istituzionali, e anche per rispondere dei danni economici provocati da una politica omissiva. È la decisione annunciata dal presidente Assobalneari Campania arch. Antonio Cécoro (vicepresidente nazionale della Federbalneari Italia) nel corso dell’incontro nella Confapi di Caserta.

Incontro aperto dal resoconto televisivo della conferenza stampa di due anni fa nella quale il presidente Caldoro e l’assessore Sommese annunciarono trionfanti l’istituzione dei Distretti turistici, prendendosene il merito e sottolineando il prevedibile grande sviluppo imprenditoriale e occupazionale derivante dalle semplificazioni fiscali  e da “burocrazia zero”. Subito dopo è partito il sabotaggio, culminato con la legge regionale che istituisce i “Poli turistici” non più solo costieri e senza alcun vantaggio fiscale né semplificazione burocratica.

La Regione ha impedito la istituzione degli Uffici Locali di Governo cui spetta di attuare le semplificazioni, e dichiara “non in vigore” una disposizione di legge in base alle quali si sono svolte dodici conferenze dei servizi (con rappresentanti dei Ministeri e degli Enti statali), una sessantina di Comuni della Campania hanno deliberato le adesioni, migliaia di imprenditori hanno aderito. All’incontro, il professor Mario Raffa ha documentato l’entità dei danni provocati dalla mancata attuazione delle agevolazioni fiscali e della burocrazia zero; sono intervenuti l’avvocato Luigi Roma, la coordinatrice Assobalneari Maria Conte, il professore Stefano Tonziello, e per il distretto Sele-Picentini, Enzo ConsalvoFrancesco Muti e il presidente Giuseppe De Martino.